Pubblicato il 26 febbraio, 2019
La nascita di un figlio è creazione e novità: nascono una nuova vita, nuovi ruoli, una nuova dimensione della coppia che diventa anche coppia genitoriale e si sperimentano nuove emozioni.
Rappresenta un grande cambiamento che in quanto tale però, può spaventare e creare delle difficoltà.
Passare da due a tre, infatti, prevede la rottura di un equilibrio che fino a quel momento i partner avevano raggiunto insieme, e la necessità di creare un nuovo assetto familiare, in cui entrambi si troveranno a rivestire una diversa identità, quella di genitore, caratterizzata da ruoli e dinamiche del tutto nuovi.
Da due a tre: quali difficoltà per la coppia?
Con l’arrivo di un figlio le attenzioni vengono quasi esclusivamente incentrate su di lui e sul suo accudimento, a discapito, però, degli spazi di intimità per la coppia.
Nei primi mesi, infatti, è funzionale e necessario che i genitori, soprattutto la madre, orientino le loro energie e il loro tempo per rispondere ai bisogni primari del bambino; è possibile quindi che in questa prima fase l’intimità e il tempo per la coppia si riducano, compromettendo la comunicazione tra i partner, e creando così sempre più distanza tra i due.
Inevitabilmente il periodo immediatamente successivo al parto rappresenta un grande cambiamento, sia in termini di abitudini, che di ritmi. Si riduce il tempo per se stessi e per la coppia, sopraggiunge la stanchezza e si vivono emozioni contrastanti (gioia, paura, senso di colpa…).
Inoltre, a seguito dei cambiamenti fisiologici, anatomici ed emotivi già a partire dalla gravidanza, le coppie possono avere dubbi e credenze riguardo le possibili difficoltà che la sessualità può arrecare al bambino. E’ frequente infatti che inizino a cambiare i vissuti rispetto all’intimità e al modo di vivere la sessualità.
Tutte le suddette trasformazioni potrebbero rendere la coppia più incline a contrasti o discussioni, creando tensioni, risentimenti e distanza fisica o emotiva.
Come poter prevenire?
In ogni relazione è importante la comunicazione di tipo emotivo, in particolar modo quando ci si accinge a diventare genitori.
Ma che cos’è la comunicazione emotiva?
Con questo termine si intende la capacità di riconoscere le proprie emozioni e condividerle con l’altro. Significa riuscire a parlare la stessa lingua: anche quando abbiamo due punti di vista differenti o abbiamo vissuto esperienze di vita diverse, questo tipo di comunicazione ci offre la possibilità di connetterci in profondità con l’altro, favorendo una maggior intimità.
Diventa più facile così sentirsi vicini, uniti, comprendersi reciprocamente, darsi sostegno, fidarsi, e poter contare sull’altro nei momenti di bisogno.
Questi aspetti sono sempre fondamentali in una relazione di coppia, ma lo diventano ancora di più in questa fase di passaggio da due a tre.
Quali soluzioni?
Non esiste una soluzione unica preconfezionata perché ciascun individuo ha la sua unicità e di conseguenza la coppia, con i propri bisogni, le proprie difficoltà, i propri vissuti e le proprie risorse.
Tuttavia, risulta importante lavorare sugli aspetti di cui sopra, dunque ritagliarsi degli spazi per sé e per la coppia e ricorrere alla comunicazione emotiva in cui ascoltarsi ed ascoltare l’altro sono aspetti di fondamentale importanza.
Ci teniamo a sottolineare che una coppia che funziona, non è una coppia che non litiga o non ha mai momenti di difficoltà, ma che, nonostante questo, tenta comunque di mantenere una certa condivisione rispetto a ciò che vive e sente al fine di trovare insieme una migliore gestione delle varie situazioni.
Questa modalità di stare nel mondo sarà poi funzionale anche per i futuri genitori nella gestione dell’arrivo di un figlio e della sua educazione futura.
Essere consapevoli delle proprie risorse come coppia, è fondamentale per attingervi nei momenti del bisogno.
Concludendo, quindi, possiamo affermare che la chiave di volta per rendere unita una coppia sta nel con-dividere (cioè spartire insieme all’altro) emozioni, bisogni e ruoli.
Nei casi in cui la coppia senta, invece, di aver necessità di un aiuto in più, è nostra premura ricordare che è sempre possibile rivolgersi ad uno specialista che possa aiutarla a ripristinare il proprio equilibrio.
Articolo scritto a quattro mani in collaborazione con la Dott.ssa Sara Panaroni per il progetto DA DUE A TRE. LA RELAZIONE DI COPPIA VERSO UN NUOVO EQUILIBRIO